Gaspare Tirincanti

Un ricordo Speciale

Il solista

Gaspare Tirincanti, nato a Riccione nel 1951, si è diplomato presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro in clarinetto e strumenti a percussione rispettivamente nel 1969 e 1970.
Nel 1970 ha vinto il concorso presso l’orchestra “S. Cecilia” in Roma in qualità di percussionista restandovi per oltre tre anni.
Nel 1972 ha vinto il concorso per primo clarinetto presso il Teatro il Teatro Carlo Felice di Genova e nel 1973 il concorso, sempre per primo clarinetto, presso il Teatro alla Scala di Milano, sostenendo tale ruolo fino al 1979.
Oltre l’attività in orchestra, ha svolto e svolge tuttora una intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Si segnalano, in particolare le numerose esecuzioni del concerto k622 di W. A. Mozart per clarinetto e orchestra, la collaborazione con il Trio di Milano, con il complesso
Octandre e Musica Realtà.
Apprezzato interprete di musica contemporanea, ha partecipato a numerosi festival e manifestazioni internazionali: Festival Berg (Milano), Festival internazionale di Zagabria e di Lisbona, Biennale di Venezia e di Berlino e, recentemente Rassegna di musica Contemporanea Italiana in Cina e “Metafonie” presso il Teatro alla Scala di Milano.
E’ titolare della cattedra di clarinetto presso l’Istituto “A. Peri” di Reggio Emilia.

Il ricordo di Roberto Lugli

Ill.ma Famiglia Tirincanti
Ill.ma famiglia,
apprendo ora con indescrivibile tristezza dell’immatura scomparsa di Gaspare, con l’amarezza di non potere partecipare all’estremo saluto.
Desidero inviarVi le mie sincere e commosse condoglianze, accompagnate da un breve ricordo che ho della persona di Gaspare. Musicista, professore, ma soprattutto amico di sempre, ritrovato qualche anno fa durante i concerti della “Merulo big band” a cui partecipava in qualità di ospite e solista applauditissimo.
Un’esperienza importante la “Merulo”. In essa vi suonano insieme docenti e studenti dell’omonimo Istituto musicale: quintessenza degli insegnamenti del Prof. Tirincanti.
Trattasi di “band” messa in piedi principalmente da Giovanni Picciati (che la dirige) e Corrado Muratori (che la presiede): un paio di allievi di Gaspare, che gli hanno saputo meritatamente corrispondere grandi soddisfazioni artistico-didattiche; certamente ciò che non ho fatto io interrompendo (ahimè) gli studi
musicali.
Sono stato uno dei suoi primi studenti all’Istituto “Achille Peri” di Reggio Emilia. Ero un ragazzino, alle scuole medie di Carpineti (media montagna reggiana), che tra l’andata e il ritorno si faceva un viaggio in corriera di circa tre ore, per imparare di più e meglio a “suonare” uno strumento – il clarinetto appunto –
con cui avevo famigliarizzato qualche anno prima sotto la guida di un ammiratore stimatissimo di Gaspare:
il compianto e indimenticabile Bione Franchini, direttore della storica Banda musicale di Felina.
Eravamo all’inizio degli anni Settanta. Gaspare era un giovanissimo professore e già musicista affermato a livello internazionale. Scanzonato al punto giusto (anche per ovvie ragioni anagrafiche), autorevole per la qualità dell’insegnamento che gli derivava anche dal ruolo prestigioso di primo clarinetto da lui già
ricoperto alla “Scala di Milano”. Aveva solamente 22 anni!
Era davvero unico, come di una inequivocabile unicità fu la ventata “rivoluzionaria” che il Prof. Gaspare Tirincanti portò al “Peri” in quegli anni. Un cambiamento profondo in un ambiente conservatoriale per natura poco avvezzo ai mutamenti, assecondato nell’innovazione da un grandissimo direttore che Reggio Emilia non deve dimenticare: Armando Gentilucci.
Gaspare ricercava e giustamente pretendeva la perfezione: tempo, ritmo, intonazione, qualità del suono, dinamiche musicali, precisione nelle esecuzioni d’insieme; insomma, non trascurava proprio nulla. In effetti, come del resto egli stesso amava ripetere, “molti sono i suonatori, pochi sono i musicisti”. Ci consigliava di risparmiare qualche soldo per poi comprarci dei dischi: ribadiva all’infinito che “si impara a suonare anche ascoltando i grandi clarinettisti” e tra i quali metteva sempre uno dei suoi idoli: Henghel Gualdi, strumentista di caratura mondiale (tra l’altro diplomato al nostro “Peri”).
Purtuttavia, Gaspare aveva comunque grande rispetto per tutti coloro i quali, con uno strumento musicale, ci mantengono la propria famiglia. Una lezione in tal senso ce la fece proprio nella “Sua” Riccione, una sera d’estate, alla “Baita”, una pensione a conduzione familiare (gestita da sua mamma), dove per qualche
giorno ci ospitava (gratis!) all’inizio delle vacanze. Ad allietare i biondi turisti d’Oltralpe, vi era una piccola orchestrina “alla romagnola”, formata da arditi autodidatti che suonavano davvero male. “Non tutti hanno la fortuna di poter studiare con qualcuno gli insegna per il verso giusto” ci disse: fu l’unico commento di Gaspare, educativo per noi, giustificativo per quei quattro disgraziati ignari che ad ascoltarli c’era un
gradissimo musicista.
Mettendosi poi alla batteria (il Prof. Tirincanti aveva infatti un trascorso di percussionista alla “Santa Cecilia” di Roma), eseguì un assolo di circa una ventina di minuti; gli applausi scroscianti che arrivavano da ogni angolo durarono senz’altro più.
Gli aneddoti da raccontare sarebbero interminabili. Ci portò in concerto nel Teatro di Sondrio. Un’altra volta ci accompagnò al pianoforte facendoci suonare un “valzerino” di Casadei nell’aula di clarinetto dell’ex “Caserma Zucchi”, la stessa dove ora c’è l’ufficio del prorettore dell’Università; con una sola
raccomandazione che conteneva la minaccia massima del professore: “non fate gli st. e suonatelo bene, sennò vi boccio!”. La provocazione funzionò, eccome; la Direzione fece ugualmente buon viso, ma in realtà la cosa non le piacque, proprio per niente.
Grandissimo musicista, professore di musica e maestro di vita: i suoi insegnamenti, che ricordo con grandissimo piacere e un po’ di nostalgia, non si esauriscono nell’ambito musicale ma sono validi sempre e comunque. Conservo ancora una sua pubblicazione stampata in ciclostile: “Del metodo nello studio e nel lavoro”. Consigli pratici, ma soprattutto utili, ben oltre l’approccio con uno strumento musicale.
Grazie Gaspare.
E’ stato facile conoscerti e apprezzarti, sarà davvero difficile dimenticarti.
Ciao!
Roberto Lugli